L’Istituto Comprensivo 1 di Imola si prepara quest’anno alla celebrazione delle festività natalizie con la realizzazione di un Presepe virtuale su Minecraft. L’iniziativa vede coinvolte tutte le classi della Scuola Secondaria di Primo Grado “Pasolini Dall’Onda” di Sesto Imolese (1^A e B, 2^A e B, 3^A).

 

Link al video completo del presepe su Minecraft

Le canzoni di sottofondo al video sono “In questa notte splendida” e “La notte che ho visto le stelle” di Claudio Chieffo

Che cosa è Minecraft

Minecraft è un videogioco dove si scava (mine) e si costruisce (craft) con diversi tipi di blocchi 3D, all’interno di un grande mondo fatto da diversi tipi di terreni e habitat da esplorare. In questo mondo il sole sorge e tramonta, si va al lavoro, si raccolgono materiali e si costruiscono utensili. Ogni tanto entrano in scena la pioggia e la tempesta di fulmini, animali da poter domare, allevare o utilizzare come cibo. Minecraft offre l’opportunità ai giocatori di modellare un mondo a proprio piacimento. La particolarità di questo gioco è che tutto ciò che vediamo può essere modificato e adattato alle nostre esigenze, che si tratti di sabbia, terra e molti altri elementi. Si ha quindi completa libertà d’azione e di pensiero per modificare la grafica, aggiungere paesi con personaggi o nuovi oggetti e creature.

Il nostro intento

Il progetto del Presepe virtuale su Minecraft si inserisce nel recupero delle antiche tradizioni rivisitate in chiave contemporanea. Anche il mondo culturale e religioso, infatti, non deve essere indifferente all’evoluzione delle tecnologie della comunicazione. In questo caso, i videogiochi e relativi strumenti digitali hanno potuto agevolare e moltiplicare la diffusione, soprattutto fra le nuove generazioni, delle diverse conoscenze e pratiche religiose, aprendo quindi nuove vie alla diffusione del Vangelo. Lo sguardo delle nuove tecnologie al Cristianesimo rappresenta non solo una opportunità di crescita per la didattica dell’insegnamento della Religione Cattolica, ma anche un’occasione di nobilitare la tecnologia stessa, dandole dei nuovi contenuti e un ruolo di facilitazione per il chiarimento della nostra (e altrui) identità religiosa e per aprire la strada a un vero dialogo con le nuove generazioni di studenti “nativi digitali”.

Descrizione del mondo

L’Arcangelo Gabriele, inquadrato nelle primissime sequenze del video, è la nostra guida che ci accompagnerà nel mondo, sorvolando sul territorio e sulle case di Betlemme. È notte, il cielo è un tripudio di stelle; si scorge da subito la stella cometa che verrà visualizzata in seguito. La prima meta si trova in posizione diametralmente opposta rispetto alla capanna. Non solo: è completamente al buio. Si tratta delle rovine di un antico tempio pagano (un tempio classico, fatto per venerare gli dei falsi e bugiardi). È diroccato, innanzitutto, per simboleggiare un paganesimo che è ormai prossimo alla fine: stanco, decadente, ormai vicino al crollo; il mondo classico si stava già avviando, a grandi passi, verso un nuovo (medio) Evo. È al buio per simboleggiare definitivamente la vittoria del Cristianesimo. Compiuta la panoramica attorno al tempio, l’Arcangelo Gabriele scende per le strade del piccolo villaggio di Betlemme: in queste aree si utilizzavano pietre squadrate, per creare le fondamenta delle case. Su queste posavano muri di grande spessore realizzati con pietra grezza bianca o mattoni. Le finestre, prive di vetri, erano poche e di dimensioni ridotte, le porte erano di legno e il tetto a terrazza. Per le strade, qualche animale vaga incuriosito, dirigendosi verso la capanna.

Ed ecco che proprio poco distante dal villaggio, nella roccia, è situata la piccola capanna di legno, probabilmente una stalla, dove si svolge la scena della Natività. C’è luce tutto intorno; un pastore con il suo cane e qualche pecora veglia già, assistendo con stupore alla nascita. Maria e Giuseppe sono attorno alla mangiatoia dove Gesù è stato avvolto in fasce, protetto anche dal bue e dall’asinello e scaldato dal tepore di un fuocherello.

Ora, dall’Oriente, giungono i tre Re Magi in vesti regali, portando i doni, accompagnati da fedeli animali esotici. Li conduce lì la stella cometa, che si staglia, nella sua grandiosità e luminescenza, proprio sopra alla capanna.

Le nostre esperienze

La Commissione esaminatrice ha posto ai ragazzi una domanda cruciale, che ha risvegliato in loro una questione di senso: “Che cosa vi ha lasciato nel cuore questa esperienza?”.

Ci siamo interrogati ulteriormente in sede di lezione, estendendo la domanda a tutti i compagni. Vogliamo condividere qui alcune esperienze:



È stata un’esperienza molto bella e piacevole perché non pensavo si potesse lavorare con i computer studiando questa materia”



È stato molto interessante perché all’inizio non è stato facile lavorare ognuno da una postazione diversa, ma alla fine ci ha insegnato a collaborare come una squadra”



Io penso che sia stato davvero bello unire la religione con la tecnologia di oggi: questo mi ha spronato a impegnarmi ancora di più”



Abbiamo imparato a collaborare e a mantenere la calma l’uno con l’altro. Non è stato facile lavorare tutti insieme ma alla fine ci ha uniti ancora di più perché abbiamo anche riso e ci siamo divertiti”



Non è stato sempre facile collaborare perché a volte non ci si intendeva immediatamente sul come costruire e dove, ma alla fine non ho mai rinunciato a parlare e confrontarmi anche con compagni di altre classi”



Quando la prof ci ha chiesto di trovare una modalità di realizzazione che ci coinvolgesse ero felicissimo e quando poi il progetto ha preso forma quasi non mi sembrava vero da tanto era bello”



Penso che Minecraft ci abbia comunicato L’Evento della Natività in maniera molto più interessante e coinvolgente”



Spesso gli adulti hanno il pregiudizio che i videogiochi siano violenti e diseducativi, invece, in questo modo, abbiamo riscoperto il Presepe in maniera educativa”



Anche se all’inizio non ero brava quanto altri miei compagni nel costruire, loro mi hanno aiutato insegnandomi tante cose utili”



È stato un lavoro lungo e non privo di fatiche perché, oltre a costruire, dovevamo prima studiare quella che era la società ai tempi di Gesù, anche nei dettagli; alla fine ho imparato tante cose che prima non sapevo così bene”



Mi sono messa in gioco tantissimo, ne valeva la pena”



Questa per me è stata la prima esperienza di Presepe con la mia e le altre classi; non pensavo potessimo diventare così uniti per creare una cosa così bella”

Referente: Prof.ssa Chiara Cassani